Dietro il Sipario: Il Curatore

Dietro il Sipario: Il Curatore

Da sempre, l’arte ha avuto un posto speciale nel mio cuore. Sin da bambino, ricordo di essere stato affascinato dalle sfumature di un dipinto, dalle parole impresse su una pagina o dalle melodie che fluttuavano nell’aria. La creatività, in tutte le sue forme, ha il potere di trasportarci in un altro mondo, di farci sentire emozioni che non sapevamo di poter provare e di mostrare la bellezza in ogni sua sfaccettatura.

Prima ancora di mettere piede in una classe delle elementari, ero già stato iniziato al mondo della lettura. E non attraverso metodi tradizionali, ma grazie alle trasmissioni del mitico Maestro Manzi negli anni ’60. Mentre i coetanei si divertivano con i loro giocattoli, io trascorrevo ore incantato dai suoni e dalla magia delle parole.

Ma la mia curiosità non si fermava solo alle parole. Mio padre, appassionato d’arte nonchè pittore, aveva raccolto nel tempo numerose dispense che spesso finivano tra le mie mani. Ero particolarmente attratto dai dipinti, e quelli fiamminghi, le vedute di Canaletto, le misteriose creazioni di Bosch o le scene popolate dei Bruegel catturavano la mia immaginazione come nient’altro. Ogni quadro era come una finestra su un altro mondo, e io, con la mia fervida immaginazione, inventavo storie per ciascuno dei personaggi raffigurati. Mi piaceva immaginare le loro vite, i loro desideri, le avventure in cui si imbarcavano. Ogni pittura era una scena di un film o un capitolo di un libro che solo io conoscevo.

E mentre le parole e le immagini si intrecciavano nella mia mente, creando un ricco intreccio di storie e sogni, ho iniziato a realizzare il potere dell’arte e della creatività. Di come potessero trasportarti in un altro luogo, di come potessero farti sentire emozioni che non sapevi di poter provare, di come potessero mostrarti la bellezza in ogni sua sfaccettatura.

E poi c’è la musica, quell’arte immateriale che, nonostante la sua natura effimera, ha il potere di lasciare un segno indelebile nel nostro spirito. Un brano musicale può riportarci indietro nel tempo, farci sorridere, piangere o sognare. Con la musica, ogni emozione è amplificata, ogni momento diventa più intenso.

La mia passione per l’arte non è solo un desiderio di consumare, ma anche di condividere. Ogni volta che scopro qualcosa di nuovo, sento un impulso irrefrenabile di condividerlo con gli altri, di mostrare loro quella bellezza, di far sentire quelle emozioni. Desidero che le persone attorno a me possano vedere il mondo come lo vedo io quando sono immerso nell’arte. Desidero che possano provare quella stessa gioia, quella stessa meraviglia.

E mentre continuo il mio viaggio nel mondo dell’arte, spero di poter incontrare altri come me, persone che vedono la bellezza ovunque, che sentono la musica in ogni angolo del mondo e che sono disposte a condividere le loro passioni con gli altri. Perché, in fondo, l’arte è un linguaggio universale, un ponte che collega tutti noi, nonostante le nostre differenze. E io non vedo l’ora di condividere questo linguaggio con voi.

Marco Mattiuzzi
INVY ART GALLERY


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