
Sul fienile di Giuseppe Pellizza da Volpedo: il ciclo eterno della vita
Nel silenzio meditativo di un fienile, tra ombra e luce, Giuseppe Pellizza da Volpedo compone un poema visivo. Non è una poesia scritta, ma dipinta: ogni pennellata è un verso, ogni bagliore di luce è una pausa riflessiva, ogni dettaglio un simbolo che sussurra verità universali. Sul fienile (1893-1894) è un’opera che sembra sussurrare all’anima, non gridare. Non c’è enfasi, non c’è dramma manifesto: tutto è contenuto, sussurrato, ma profondamente commovente. Pellizza non dipinge una scena di morte, ma una celebrazione della vita nel suo passaggio finale.L’Italia rurale del XIX secolo e l’intento poetico del realismoAlla fine dell’Ottocento, l’Italia sta…